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当巴黎遇上温州
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「Zhou Jianpeng」"Quando Wenzhou Incontra Milano"Artisti
作者:xiaoyu   添加时间:2024-10-14 20:08   浏览:182次

QUANDO WENZHOU INCONTRA MILANO:

OTTO MAESTRI DELLA PITTURA CINESE A BRERA

 

 

 

 Prefazione 

 

La Cina ha assunto un ruolo centrale nel sistema internazionale dell’Arte Contempo-ranea. Alla rapida crescita dell’economia e del suo peso politico nel sistema globale, ha corrisposto la parallela affermazione dell’interdisciplinare dimensione culturale, soste-nuta da una diffusione capillare. La cultura artistica ha visto confermata la sua centralità grazie alle otto Accademie di Belle Arti, in grado di sostenere le nuove generazioni e ogni nuova tendenza. Ho seguito in la complessità del patrimonio artistico in Cina, andando a confrontarmi con tutte le fasce, generazionali e linguistiche, presenti nelle grandi metropoli come nelle estese aree agricole, scoprendo come questa ricchezza deb- ba essere rappresentata come principio di metodo: attraversare le perse culture dell’ar- te ed incontrare gli autori nei luoghi di elaborazione. In particolare si osserva come in ogni singolo artista l’originalità espressiva nasca dalla combinazione tra il patrimonio esterno e quello interno, tra l’attualità dei linguaggi visivi e l’eredità del proprio territo-rio. Da questo patrimonio abbiamo estratto“Otto Maestri“ interpreti delle Tecniche Tradizionali e dei soggetti di Paesaggio e di Figura; un’area espressiva che può apparire‘circoscritta’,quindi impenetrabile rispetto alle influenze esterne,ma che in realtà rive-la, attraverso la stessa‘ripetitività’, straordinarie soluzioni di indipendenza inpiduale,frutto della permanente ricchezza di un’antica cultura filosofico-spirituale.

 

A cura di Andrea B.Del Guercio e Luming Zhang

 

 

 

 Introduzione dell'artista  

 ZHOU JIAN PENG 

 

 

 

Nome di cortesia: Nanzi, nato nel 1980 nella contea di Yongjia,provincia di Zhejiang, Cina. Nel 2007 si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti dell’Università del Sud-ovest con un diploma di laurea magistrale. Nello stesso anno ha insegnato all’Accademia di Belle Arti dell’Università Normale dello Xinjiang. Nel 2016 si è laureato con un dottorato presso l’Accademia di Belle Arti dell’Università Tsinghua e nello stesso anno è stato impegnato nella ricerca post-dottorato presso l’Accademia delle Arti dell’Università di Pechino

 

 Documentario 

La curiosità espressiva sembra, dopo dieci giorni di confronto e di frequentazione, essere il dato che qualifica la sua modalità di lavoro e i risultati che una serie di volumi importante raccolgono. Sicuramente l’attenzione e la conoscenza profonda per il patrimonio storico dell’arte di paesaggio in Cina rappresenta la base solida da cui è partito e dalla cui complessità e ricchezza costantemente trova sostegno e conferma per portare avanti la narrazione pittorica. La Casa-Studio, immersa in una campagna e nella vita di un villaggio che per sua carica vitale appare ormai pienamente contrassegnato dalla cultura artistica, rappresenta,con la sua Raccolta e Centro di Documentazione, perfettamente questa volontà di riferimento mentre la sede dell’Accademia indica la volontà di affermazione di uno sviluppo che includa anche nuovi indirizzi.

In questo clima tra passato e presente, tra stabilità del patrimonio e curiosità sul presente, ho osservato Zhou Jianpeng muoversi e far nascere le proprie opere, accogliendo suggerimenti e verificandone l’utilità nel processo di redazione pittorica. Ho assistito di fatto alla nascita di un super-paesaggio di una decina di metri la cui fruizione espositiva rivela una volontà tesa a raggiungere un coinvolgimento esperienziale; l’opera risulta infatti percorribile non solo dallo sguardo ma impone una processualità lungo la sua estensione, un soffermarsi per meglio scoprire, un andare a cercare la dimensione narrativa ma anche optare per un’attenzione mirata su una serie di particolari imprevisti e mimetizzati. Se l’obiettivo della china è quello di disegnare i contorni e se si sofferma a piccole macchie, senza mai svolgere un lavoro cromatico,il colore interviene in maniera affermativa attraverso la predilezione di tonalità vivaci e con attenzione alle variabili accese degli azzurri e dei verdi chiari. Questa tendenza linguistica costruita sulla particolare relazione - distinzione e integrazione - tra il segno e il colore segnala il rapprto con quella cultura della pittura moderna che collega Gustave Moreau (“...lui révélant les arcanes sacrés de la nature...”) a Henry Matisse, suo allievo: “ Il colore contribuisce a esprimere la luce,non in quanto fenomeno fisico,ma la sola luce che effettivamente esiste, quella del cervello dell’artista”. 

Seguendo le indicazioni della tradizione, simile allo svolgimento cinematografico della pellicola sul grande schermo,Zhou Jianpeng interseca perfettamente, attraverso l’azione del disegno e del colore, il tracciato paesaggistico e le realtà sociali che lo hanno ‘colonizzato’; non si tratta di uno scontro tra natura - grande e monumentale -e civiltà - piccola e miniaturizzata -, così come avviene nelle grandi aree urbane, ma della trascrizione del mondo rurale in cui vive lo stesso artista e che coinvolge grandi fasce della popolazione cinese. Si avverte come il progetto espressivo, presente anche nei bozzetti e nelle opere di piccole dimensioni, tenda comunque verso lo ‘srotolamento dello sguardo’ attraverso opere di grande dimensione orizzontale; una soluzione tecnico-espressiva che ci ricorda i cicli di affreschi ma che possiamo anche relazionare alla tradizione dei ‘Panorama’ diffusa nel XIX secolo in area di lingua tedesca; un processo visivo che avviene anche nella ‘ricostruzione’ dell”Antica Roma”, nell’ideale rivisitazione delle rovine dei Fori Imperiali, immersa in una luce calda, tendente all’ocra. 

La tecnica pittorica appare in grado di rinnovare dall’interno la stessa ‘cultura tradizionale’ attraverso una redazione, sia su carta che su seta, straordinariamente veloce dimostrando una sicurezza ed l’operatività di un gesto che non mi aspettavo da una dimensione iconografica strettamente collegata al patrimonio dell’arte cinese; Zhou Jianpeng di fatto impone al ‘polso-pennello’ quella forte accelerazione, sicuramente rapportabile ai persi processi di comunicazione gestuale, in grado di ‘sublimare’ - ai limiti dell’informale - la visione del paesaggio, permettendo all’opera una sua totale autonomia ed alla percezione visiva i termini di una esperienza personale.

 

 

Andrea Del Guercio

 

 

 Lavori espositivi 

 

Quando verrai

inchiostro turchese su carta

 44×56cm Anno 2023

 

Fiume Tarim 

inchiostro turchese su carta

 44×56cm Anno 2023

 

Valle della Loira

inchiostro turchese su carta

 44×56cm Anno 2023

 

Omaggio a Maestro Monet

Inchiostro turchese su seta

40.5×29.3cm Anno 2019

 

L'ex residenza di Leonardo Da Vinci

Inchiostro turchese su carta

52×34cm Anno 2023

 

Il Leone di Pietra di Lucerna

Pittura a inchiostro e acqua su carta

52×34cm Anno 2023

 

 

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